Anime simili, fogli di carta, parole alla rinfusa si uniscono dettate dall’armonia interiore. Danno vita ai pensieri, ai sogni, alla voglia di libertà.
Anime simili, fogli di carta, parole alla rinfusa si uniscono dettate dall’armonia interiore. Danno vita ai pensieri, ai sogni, alla voglia di libertà.
acrostici
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Morire Ancora per poi Rinascere per non essere Zavorra per il mondo O un peso per sé stessi
Freddo e fugace Ebbro di carnevaleschi giorni Bianche le creste dei monti Bramosa scalpita la natura Rondini in attesa Agitano le piccole ali Impallidisce l’inverno Occhieggiando alla primavera
Germinano nuovi giorni E speranze inconsce Nuovi pensieri Nascono nei cuori Ad ogni tramonto nuovi sogni Immaginiamo nuova vita Ogni sorriso una speranza
Giornate uggiose Echi di feste in lontananza Nuovi progetti Nuove chimere Augurandoci un migliore destino Imperituri condottieri Ondeggiamo attraverso la vita
Dondolano rami di pini Il silenzio della neve Carole natalizie in lontananza E tutto muta d’incanto Magica notte ci attende Bimbi in trepida attesa Renne che solcano il cielo E l’entusiasmo si rinnova intorno all’abete
Noi che siamo nulla Ostentando stupida sicurezza Viviamo sicuri Eppure ignoriamo Mai come ora Bramiamo l’oblio Rapidi pensieri fuggenti Esterni al nostro volere
Nebbia Oceano grigio e vaporoso Vorticano le foglie d’autunno Echeggiano i rami spogli Mossi da un gelido vento Boschi immersi nel silenzio Ricci dischiusi mostrano frutti maturi E si appagano i sensi sopraffatti dall’incanto
Ore perse in attesa di qualcosa Treni che passano veloci Tramonti persi inutilmente Ora comprendi che è inutile Brindare alla vita Resta solo rammarico E non aver vissuto abbastanza
Ottobre si affaccia Timido, quasi arrossendo Tralci spogliati dai frutti Odore di caldarroste fumanti Boschi tinti d’autunno Rugiada che rigenera il suolo E un riccio si schiude come il cuore all’amore
Siamo soli Eppure camminiamo fiduciosi Tra Tuoni E tempeste di questa vita Ma sempre con coraggio Baciami e stringimi Restiamo cosi E vinceremo anche domani
Si placa il solleone Erba umida di rugiada Trastullati dalla frescura Troviamo ristoro Espiriamo ed inspiriamo Maturi acini ci spiano Brucano placide pecore Rieccheggia l’aria di suoni nuovi E l’estate garbatamente s’allontana
Agognati aliti di vento Gocce di sudore bagnano il viso Ore pesanti come coltri Stelle fulgide illuminano notti insonni Timida si affaccia la luna Offrendo ristoro ai sogni.
Lenta avanza l’estateUna distesa di formine colorateGiochi di bambiniLembi d’acqua sfiorano i piediIndomabili schizzi rinfrescano il visoOnde brevi cadenzano il nostro diletto
Mai mi fu così dolce il pensare Armonia fulgida risplende Già sui monti e sul mare Gioventù fugace Insegue i giorni del tempo Ora e per sempre nel cuore
Meravigliosa natura Arcobaleni su prati rigogliosi Germogli che si schiudono pigri Gracidare allegro dentro i canneti Inebria l’aria il profumo di rosa Oscurando il gelido inverno
Ammiriamo il cieloPerdendoci con lo sguardoRondini poggiate su nidi di fangoIntonano gioiosi cinguettii Lentamente la natura si schiudeE l’anima esultante riemerge dal torpore
Ferita ma non vinta Edifico castelli di sogni Barricata dietro le torri Brandisco fiera la spada Riduco il nemico alla resa. Intono canti di vittoria Oltre le mura …. la libertà
Già si diffonde nell’aria Essenza di profumi Noi ancora felici Non chiediamo altro che vivere Abbiamo così fede nel futuro Insieme uniti in una danza Omaggiamo la vita che resta
Galleggia il pensiero Errando senza meta Nebbioso come il cielo d’inverno Nomade come un pennuto Azzarda qualche volteggio Indugia sui rami ricoperti di brina Ottemperando al proprio volere.
Dentro è già Natale Incantata dalla magia Coloro l’aria di rosso Ebbra di gioia Mi affanno nell’attesa Bramosia infantile che mi attrae Riesco a udire il tuo cuore E il gelo svanisce sotto una coltre d’amore
Non voglio svegliarmi Ondeggio leggera Vagheggiando mi soffermo su un pensiero Evoca sensazioni sommerse Miscela seducente tra sacro e profano. Brividi intriganti scorrono nelle mie vene Riesco ad udire l’aritmia festosa E…. sussurrando…. t’invoco